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La Conad incontra gli studenti del Balletti

By 11 Febbraio 2020 No Comments

Continuano gli appuntamenti di Volley Tricolore con le scuole reggiane. Ieri mattina quattro atleti della Conad Reggio (Zingel, Mattei, Fabi e Catellani) hanno raggiunto le classi terze della scuola media Andrea Balletti di Quattro Castella. Insieme ai dottori Gianni Zobbi e Marco Poli (Ausl Reggio – medicina dello sport e prevenzione cardiovascolare), la mattinata è iniziata alle 9.30 con un incontro sul tema ‘alimentazione e salute’ in ambito sportivo, alla presenza anche del sindaco di Quattro Castella Alberto Olmi e l’assessore con delega a scuola e benessere, Sabrina Picchi.

Un incontro prezioso, in linea con il desiderio da parte di questa società non solo di creare un legame forte con il territorio e le sue giovani menti, ma anche che questo legame sia sano e genuino. La società confida nel fatto – e la reazione degli studenti del Balletti ci dà modo di pensarlo – che la presenza dei nostri atleti infonda in queste occasioni un certo senso di ammirazione e curiosità, unite poi alle competenti spiegazioni dei professionisti in campo medico. 

«Volley Tricolore ci tiene ad esserci, per far sì che la corretta informazione per i ragazzi delle scuole passi anche attraverso l’esempio dei nostri giocatori – ha detto il delegato alla comunicazione Loris Migliari -. Per questo intendiamo ringraziare innanzitutto il professore di educazione fisica Sergio Piccinini, organizzatore dell’evento, insieme alla dirigente scolastica Beatrice Menozzi per averci ospitati nel loro istituto».

La mattinata si è conclusa in palestra, dove i ragazzi hanno infilato tuta e ginocchiere, per passare dalla teoria alla pratica coordinati dagli atleti della Conad. «Quando si fanno degli incontri con le scuole non si sa mai cosa aspettarsi – ammette Aidan Zingel -. Magari saranno maleducati, o disinteressati, invece i ragazzi del Balletti hanno dimostrato grande interesse e partecipazione. Ci siamo proprio divertiti». 

È stato Zingel, in effetti, a rispondere a una domanda un po’ bruciapelo sul doping. «Di solito ci sono domande programmate – ha detto l’atleta australiano -. Lui invece era solo curioso e per questo gli ho risposto con altrettanta sincerità: fare uso di doping è una cosa stupida. Non solo va contro il fair play internazionale ma è una mancanza di rispetto verso te stesso e chi ti sostiene, che sia la famiglia o la società». Il ragazzo che ha fatto la domanda è lo stesso che poi, in palestra, è «uscito dalla sua comfort zone – aggiunge Zingel -. Da che non voleva fare pallavolo ha iniziato a fare domande, chiedere consigli tecnici. Aveva voglia di imparare e dava fiducia ai suoi compagni. È stato molto bello vedere in lui questa reazione».