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L’Italia di Tiozzo compie l’impresa: i quarti del Mondiale U21 sono realtà

Una vera e propria impresa, quella compiuta dagli azzurri di Marco Bonitta negli ottavi di finale del campionato del mondo Under 21 in terra di Turchia.
La vittoria ottenuta al tie-break contro la Serbia, che aveva vinto la pool C di qualificazione (l’Italia aveva concluso quarta nella D), consegna all’Italia il quarto di finale in programma venerdì (ore 12.30 italiane) ad Ankara contro l’Argentina, che ha battuto 3-1 la Cina.
Tra i 12 azzurri capaci di scrivere una bella pagina di storia, c’è anche Nicola Tiozzo, il nuovo schiacciatore della Conad Reggio Emilia che sta vivendo un vero e proprio “sogno Mundial”.
Ancora con l’adrenalina a mille, a fine gara Nicola ha espresso tutta la propria gioia, pur avendo vissuto il trionfo dalla panchina, sempre pronto all’utilizzo in caso di necessità.
“E’ stato il gruppo a fare la differenza, credetemi.
Si sta creando qualcosa di speciale e non vogliamo fermarci qua.
Con questo spirito può succedere di tutto, a partire dalla sfida con l’Argentina”.
Nella giornata di giovedì gli azzurri si sposteranno ad Ankara, lasciando Izmir dove hanno giocato tutte le gare del girone e questo match degli ottavi da non dimenticare.
Sì, perchè è stata una battaglia vera e propria, con l’Italia che si è presentata ancora priva di Nelli e la voglia di confermare i progressi delle ultime gare di qualificazione.
Dopo un primo set perso 25-21, Randazzo (28 punti, ancora una volta strepitoso) e compagni hanno acceso il turbo, vincendo a 19 e 21 gli altri due set.
E sembrava fatta, quando nel quarto set la banda di Bonitta è stata avanti sino al 24-22.
Annullati i primi due match-point, l’Italia ne ha avuti altri 3, ma ha ceduto 30-28 rischiando di vanificare tutto.
La reazione è stata da grande squadra, perchè il tie-break è stato un monologo.
La battuta salto flot di Partenio e i muri di Randazzo hanno scavato un solco pazzesco: 9-0 iniziale e match praticamente in tasca, con la chiusura per 15-5 e il pass per i quarti in tasca.
E Nicola sogna, ad occhi aperti.