Maurizio Bertolini, dirigente del settore giovanile Pieve Volley Tricolore, guarda ai prossimi mesi con la speranza di poter riprendere non solo l’attività sportiva ma anche un legame con gli atleti più giovani. Gli espedienti durante la fase 1 comunque non sono mancati, per permettere anche a distanza di mantenere vivo l’interesse dei giocatori.
«Parlo dei ragazzi dall’under14 in poi, quelli un po’ più grandi – spiega Bertolini -. Durante il lockdown abbiamo creato delle aree riservate, su Google Drive, con schede di allenamento e video di esercizi a cui potevano attingere per fare attività anche a casa, o in giardino». Una fase 1 che il dirigente descrive come «effettivamente traumatica: il fatto di trovarsi da un giorno all’altro chiusi in casa senza poter fare molto altro ha dato però allo staff la possibilità di organizzarsi, piano piano».
Sul periodo estivo che ci attende, come in molti altri contesti, le idee sono tante, ma certezze quasi nessuna. «Quello che cercheremo di fare, se possibile a fine maggio o giugno o altrimenti tra agosto e settembre – spiega Bertolini -, su permesso della Provincia o della Fondazione per riaprire gli impianti, sarà inventarci degli eventi in modo da riallacciare i contatti con gli atleti del minivolley. Tutti i più piccoli durante la fase 1 sono rimasti fermi a casa, un po’ spaesati, ed è importante riallacciare un legame con loro, anche in vista della prossima annata sportiva».
Sempre attenendosi alle direttive ministeriali e regionali, «stiamo pensando di organizzare dei tornei di green volley, magari 2 contro 2 – aggiunge -. Perché se mi dicono che possiamo allenare gli atleti solo individualmente diventa difficile, i ragazzi in primis hanno voglia di uscire all’aperto ma soprattutto di giocare davvero. Quando ci sarà maggior chiarezza cominceremo anche a contattare i genitori, perché nei confronti dello staff societario c’è comunque da affrontare un grande discorso di responsabilità».